Storia della Guerra Elettronica. Black Buck
Tre Vulcan
furono dislocati sull'aeroporto di Wideawake, nell'isola di Ascensione, due
dei quali furono impiegati nelle missioni "Black Buck" contro le isole
Falkland. Per rifornire i Vulcan prima e dopo la missione sulle Falklands
furono impiegati undici Victor incluso uno in posizione di standby. Erano
necessari cinque rifornimenti in volo nella via verso l'obiettivo ed uno
sulla strada del ritorno. Queste missioni, sebbene rappresentassero solo
una piccola parte dello sforzo diretto contro gli argentini nelle Falklands,
dimostrarono anche sulla carta la capacità dello Strike Command della RAF
di colpire il territorio argentino qualora la situazione lo avesse
richiesto. Un'altro effetto di queste missioni fu quello di costringere gli
argentini a tenere i loro Mirage II sul territorio metropolitano, invece
di ingaggiare i Sea Harrier della RAF e della Royal Navy sulle Falklands.
Furono pianificate un certo numero di missioni che prevedevano lo sgancio
di 21.000 libbre di bombe sull'unica pista di volo delle Falklands. Questa
era situata a Port Stanley, ed era usata dagli argentini per i rifornimenti
alle proprie truppe. Si pensava anche, che l'aeronautica argentina avrebbe
utilizzato l'aeroporto come base per il loro caccia Mirage e Skyhawk. Si
decise di convertire per le missioni cinque Vulcan, peraltro già in via di
radiazione. Furono revisionati il sistema di rifornimento, furono dotati di
portabombe, di sistemi di navigazione inerziale Delco, pod ECM Westering
House, le superfici inferiori furono dipinte di grigio mare, il sistema di
alimentazione fu modificato per permettere di ottenere la massima potenza
possibile dai motori Olympus 301. Il primo gruppo di Vulcan partì per
l'isola di Ascensione il 29 aprile. Il viaggio fu di oltre 4000 miglia e
durò circa nove ore. Appena ventiquattro ore dopo, in completo silenzio
radio e con tutte le luci di navigazione spente, i due velivoli ripartirono
verso le Falklands carichi di 21000 libbre di bombe ciascuno. Erano
scortati da quattro aerocisterne Victor. Durante il volo furono raggiunti
da altri sette Victor. I tredici velivoli si portarono a 27,000 piedi e
fecero rotta verso sud. Uno dei Vulcan ebbe problemi di pressurizzazione e
dovette fare ritorno alla base. Erano stati pianificati cinque rifornimenti
in volo, ma a causa del maltempo e dell'attrito sviluppato dal pod ECM, nè
furono necessari sei. A 300 miglia dall'obiettivo il Vulcan si portò alla
quota di attacco di 250 piedi e dopo aver "fissato" la posizione di Port
Stanley sul radar di bordo, si diresse verso l'obiettivo con una rotta
diagonale di attacco. Le missioni Black Buck non subirono perdite, ma non
tutto andò bene. Durante un'altra missione un Vulcan si danneggiò durante le
operazioni di rifornimento in volo (perse la probe di rifornimento). Senza
carburante sufficiente per ritornare ad Ascensione, fu costretto a dirigere
verso Rio de Janeiro in Brasile. Il velivolo, giunto appena in tempo
sull'aeroporto di Rio, fu internato dalle autorità brasiliane e fu
rilasciato solo il 10 giugno successivo. Nessuna delle missioni riuscì
tuttavia a danneggiare l'aeroporto di Port Stanley.
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