Il Primo Stormo C.O.T.
Il 15 ottobre 1955, si costituì sull'aeroporto di Istrana il 6° Gruppo A.W.F. armato con velivoli F86K, i primi dei quali ricevuti il 2 novembre. Fu la prima unità del ricostituendo 1° Stormo, che rinasceva nell'ambito della 51^ Aerobrigata, che fornì la maggior parte del personale Pilota e Specialista. L'attività del 6°, nell'ultimo trimestre dell'anno, fu basata essenzialmente sull'addestramento propedeutico del personale navigante e specialista al nuovo velivolo. Per i primi sulla base di Treviso fu stanziato un MTD americano, mentre gli specialisti furono inviati in Germania presso un centro di addestramento USA. I voli furono limitati al trasferimento dei velivoli da Torino Caselle a Istrana, più qualche volo addestrativo per un totale di circa 36 ore complessive. Al 31 dicembre erano in carico 10 velivoli. Al comando del Gruppo vi era il Magg. Pilota Carlo Tommasi. L'11 febbraio 1956 fu costituita la 79^ Squadriglia al comando del Cap. Pilota Adolfo Shenert, mentre la 81^ Squadriglia fu costituita il 20 dello stesso mese al comando del Ten. Pilota Luciano Merighi. Nel primo trimestre dell'anno il 6° portò a termine l'addestramento propedeutico del personale navigante e la transizione al Kappone, tranne 6 piloti ancora in addestramento ad Amendola, Al 30 marzo il Gruppo aveva in carico 26 F86K, 4 T33A e un C-45. Con parte del personale specialista ancora in addestramento all'estero e qualche difficoltà nel rifornimento delle parti di ricambio, furono volate 382 ore. Nel trimestre successivo si costituì il 1° Stormo COT (1 maggio 1956) ed iniziò la formazione del 17° Gruppo, mentre alla 79^ si avvicendava al comando il Ten. Pilota Vincenzo Paternicò. Il 6° Gruppo, nel frattempo aveva terminato l'addestramento ed iniziò la preparazione bellica con esercitazioni combinate GCI-GCA. Il 2 giugno 1956 partecipò con 4 velivoli alla parata del 2 giugno a Roma, e con 18 velivoli a quella di Fiumicino, il 24 successivo. Il 17° Gruppo, si costituì negli ultimi giorni di giugno con 18 velivoli del 6° e con piloti dello stesso gruppo più altri di nuova assegnazione. Il nuovo Gruppo trovò sistemazione nell'area di decentramento del 21° Gruppo ed era costituito dalla 72^ Squadriglia al comando del Cap. Nedo Nardi e dall'80^ Squadriglia, al comando interinale della quale fu posto il Ten. Pilota Michele Sidoli. Il primo comandante dello Stormo fu il Col. Pilota Ranieri Piccolomini, quello del 17° Gruppo il Capitano Pilota Franco Fatigati (Interinale). Nel terzo trimestre del 1956 i due Gruppi ultimarono l'addestramento e la transizione al F86K ed il sesto iniziò ad operare, seppur limitatamente, in occasione di esercitazioni e manovre. Nell'ultimo trimestre del 1956 si unì allo Stormo il 23° Gruppo mentre il 6° e 17° Gruppo iniziarono le missioni di intercettazioni radar con guida GCI combinate con assistenza all'avvicinamento ed atterraggio GCI-GCA. Piloti e velivoli di entrambi i Gruppi furono inviati al CAT di Brindisi per attività di tiro Aria-Aria con puntamento ottico. Nel mese di dicembre fu costituita una sezione dello Stormo a Pisa per abilitare i piloti nuovi assegnati e per assistere il personale e i velivoli del Primo colà inviati per voli notturni e per esercitarsi all'intercettazione radar notturna in considerazione della scarsa assistenza che la base trevigiana poteva offrire per tale tipo di attività. questa sezione doveva inoltre sovraintendere ai lavori e alle predisposizioni destinate a ricevere il 23° Gruppo COT, attivato nel dicembre sulla base di Istrana. Il 6° Gruppo, al comando del Cap. Aldo Scerna (Interinale), momento disponeva di 21 piloti e 16 velivoli, il 17° Gruppo di 16 piloti e 16 velivoli, il 23° Gruppo di 3 piloti e 12 velivoli. Vi erano inoltre 6 velivoli di scorta logistica. Il 23° Gruppo era composto dalla 70^ e 71^ Squadriglia al comando del Cap. Fulvio Ristori (Interinale). Nel primo trimestre del 1957 continuarono le solite attività addestrative con rischieramento su Brindisi. Il 23° Gruppo COT si trasferì definitivamente a Pisa. Nel secondo trimestre il 17° Gruppo fu rischierato sulla base di Brindisi per intensa attività di tiro ottico. 12 piloti ottennero la qualificazione mentre altri 7 erano in corso di conseguimento. Nel frattempo il 6° continuava la preparazione bellica con esercitazioni congiunte con i guidacaccia di Udine e Ferrara. Lo Stormo partecipò alle esercitazioni Green Pivot, Western Phalanx e Rosie Rosie meritandosi l'elogio degli Enti Superiori. A fine giugno la situazione era la seguente: il 6° Gruppo aveva 23 piloti e 16 velivoli, il 17° Gruppo 16 piloti e 16 velivoli, il 23° Gruppo 15 piloti e 16 velivoli. Lo Stormo disponeva di 8 velivoli di riserva logistica. Nel terzo trimestre del 1957, 11 piloti del 6° completarono l'addestramento bellico, mentre altri 8 continuavano ad addestrarsi al volo notturno di intercettazione (Tre transitarono all'aviazione civile).
Nel 17° Gruppo il completo addestramento fu conseguito da 10 piloti mentre gli altri 6 proseguivano l'iter. Per il 23° Gruppo si ebbero 11 pioti abilitati e 6 ancora in addestramento. In quel periodo lo Stormo aveva in carico anche 10 velivoli T-33 con qualche problema di manutenzione a causa della scarsità di specialisti e di parti di ricambio. I velivoli F86K furono assegnati nel numero di 16 per ogni Gruppo, più 10 di riserva. Nell'ultimo parte dell'anno le attività continuarono con le solite attività seppur limitate dalla mancanza di ricambi, di specialisti e dei controllori guida caccia. Negli ultimi tre mesi, lo Stormo con 58 velivoli in carico effettuò 2569 ore di volo di cui 243 notturne. Nel primo trimestre 1958 i Gruppi furono portati a quattro Squadriglie. Furono infatti costituite la 64^ e la 65^ che si aggiunsero alla 79^ e 81^ per il 6° Gruppo. Il 17° Gruppo vide costituirsi la 66^ e 67^ Squadriglia, mentre nel 23° Gruppo furono costituite la 68^ e la 69^ Squadriglia. La 79^ era al comando del Cap. Antonio Mancino, la 81^ al Cap. Gabriele Mandruzzato, la 72^ al Cap. Cesare Fazzino, la 80^ al Cap. Silvano Vellandi, la 71^ al Cap. Renzo Rota, la 70^ al Cap. Giorgio Batazzi, la 64^ al cap. Giovanni Caglio Moneta, la 65^ al Cap. Attilio Piana, la 66^ al Cap. Piero Landolfi, la 67^ al Ten. Claudio D'Antonio, la 68^ al Cap. Franco Amaldi e la 69^ al Ten. Piero Verdelli. L'addestramento all'intercettazione radar continuò sotto la guida dei CRP di Udine e Ferrara e l'attività al tiro proseguì al poligono di Brindisi dove erano presenti costantemente 8 velivoli, 7 piloti e circa 40 specialisti dello Stormo. Tale situazione rimase invariata nel secondo trimestre dell'anno. Nella seconda parte dell'anno il comando dello Stormo su assunto dal Col. Mario Frongia (25 agosto). Al 30 settembre 1958 il 1° Stormo aveva in carico 75 piloti, cui 58 effettivi, 7 aggregati, 10 di riserva aviogetti, 37 Combat Ready, 4 Limited C/R, 10 in addestramento e 14 in transizione. I velivoli in carico erano 44 (15 al 6°, 16 al 17° e 13 al 23°), un velivolo andò distrutto e un velivolo fu riconsegnato in ditta perchè incidentato. C'erano poi quattro RT-33A). Alla fine del 1958 ci furono passaggi di consegne presso alcune Squadriglie. Il 1 novembre il Cap. Francesco Ventura assunse il comando della 72^ Squadriglia, mentre il 6 novembre al comando della 71^ arrivò il Cap. Aldo Loy. Continuò l'addestramento al tiro radar e fu quasi completato la fase preparatoria dedicata allo studio della migliore tecnica di attacco da impiegarsi. Lo Stormo cessò l'attività il 1 aprile 1959 con la costituzione di tre Gruppi di Volo COT, il 21°, il 22° e il 23°. I velivoli del 6° Gruppo erano contraddistinti da una fascia rossa sul timone e da una numerazione individuale da 1 a 25. I velivoli del 17° Gruppo erano contraddistinti da una fascia blu sul timone entro la quale campeggiava lo stemma dello Stormo e da una numerazione individuale dal 26 al 50. Quelli del 23° Gruppo da una fascia gialla sul timone e da una numerazione individuale dal 51 al 75. Il 1° Stormo C.O.T. (A.F.W.) fu il primo reparto dell'Aeronautica ad essere equipaggiato con il Kappone.
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