Araldica e Colori - 4. Incocca, Tende e Scaglia.
Dopo la costituzione del 1° Stormo Aeroplani da Caccia, avvenuta il 7 maggio 1923, il Comando del nuovo reparto sceglie come proprio distintivo un arciere, con il motto "Incocca, tende, scaglia", inserito in uno scudo dalla caratteristica forma ottagonale. Non é nota la data di adozione dell'emblema, che comunque risulta certamente in uso già nel 1925. Il soggetto del distintivo é stato negli anni variamente definito come "arciere", "arciere indiano" od "arciere alato", interpretando le penne che si intravedono dietro la schiena dell'uomo come la parte finale di un copricapo da pellerossa (cosiddetto "cimiero indiano") oppure di un'ala. Anche le diverse raffigurazioni dello stemma - in qualche caso con il soggetto posto entro uno scudo di tipo gotico antico - su documenti cartacei (buste, carta da lettere, cartoline ed altro) non chiariscono la situazione. Infatti, vi sono disegni nei quali pare di potere individuare abbastanza chiaramente un copricapo di penne, che arriva quasi fino al bordo dello scudo e poi scende dietro la schiena dell'uomo, mentre in altri casi sulla testa dell'arciere sono chiaramente raffigurati dei capelli al vento ben separati dalle penne visibili alle spalle del personaggio. Poi vi sono anche immagini nelle quali, sopra la spalla sinistra dell'arciere, prima della T di "tende" é presente un elemento grafico con il quale si intende apparentemente raffigurare la parte iniziale di un'ala, entrato poi in uso generalizzato nel dopoguerra. A distanza di molti anni non é più possibile stabilire se dette differenze derivino dall'estro dei singoli artisti o da precise indicazioni provenienti dal reparto. Inoltre, almeno sui documenti disponibili, le diverse varianti del disegno si alternano nel corso degli anni e non si può nemmeno definire una sequenza temporale nell'uso delle stesse. In ogni caso, i reduci del reparto che é stato possibile interpellare hanno sempre unanimemente parlato di "arciere" o di "arciere indiano" e mai di "arciere alato". Inoltre sui diversi aerei usati dal 1° Stormo tra il 1931 (anno nel quale viene esteso a tutti i reparti dipendenti l'uso dello stemma con l'arciere) ed il settembre del 1943 (scioglimento dello Stormo a seguito degli sfavorevoli eventi bellici), il disegno mantiene inalterata la veste grafica che mostra sulla testa dell'uomo quelle che sembrano essere alcune penne che arrivano quasi a toccare il bordo dello scudo e che non contiene segni intesi a raffigurare l'ala sinistra. Per sintetizzare, dai documenti disponibili non é al momento possibile stabilire esattamente quale fosse la natura dell'arciere che campeggiava nel distintivo del 1° Stormo Caccia; inoltre, si ha l'impressione che anche al tempo della Regia Aeronautica le idee al riguardo fossero piuttosto confuse. In merito alla realizzazione del disegno dell'arciere con l'arco teso e la freccia incoccata, che intende simboleggiare l'aggressività e la rapidità d'intervento degli aerei da caccia del reparto, si hanno notizie contrastanti, che non consentono di stabilire con certezza chi ne sia stato l'autore. Nessun dubbio sussiste, invece, per il motto "Incocca, tende, scaglia" - dall'ovvio significato e posto nel distintivo su tre righe - che deriva dalla tragedia dannunziana in versi "La nave", scritta nel 1907 e rappresentata per la prima volta l'11 gennaio 1908. Diversamente da quanto comunemente ritenuto, le tre parole non costituiscono un verso (od una parte di un verso) ma descrivono un movimento scenico. In quest'opera, Basiliola (l'Aquila di Aquileia, la Faledra) scaglia le frecce dall'alto della Fossa Fuia, uccidendo gli uomini che vi sono imprigionati e che preferiscono una rapida morte al supplizio di restarvi. L'ultima freccia viene scagliata contro un condannato che invoca una morte pietosa senza dire il proprio nome. La donna l'accontenta: "incocca, tende, scaglia" (come efficacemente scrive D'annunzio nella descrizione dell'azione) e lo uccide. Il 5 aprile 1927 viene emanata la disposizione in base alla quale devono essere applicati sugli aerei "speciali distintivi di riconoscimento per ogni Gruppo ed una numerazione di Squadriglia". In base alla nuova norma, sui caccia del 6° Gruppo sono rapidamente eliminati gli stemmi delle singole Squadriglie e viene dipinto un emblema simile a quello del Comando di Stormo: arciere bianco in ottagono nero, in una versione priva del motto e, tra l'altro, già presente all'interno di uno scudo gotico sulla bandiera bianca del Gruppo il 14 giugno 1925, in occasione della ultima edizione della Coppa Baracca. In seguito, intorno all'autunno del 1931, l'arciere bianco all'interno di un ottagono nero, con il motto "Incocca, tende, scaglia", diventa il distintivo dell'intero 1° Stormo e verso la fine dello stesso anno é presente su tutti i CR.20 Asso dei Gruppi 6° e 17°. Dai primi anni trenta, il distintivo del 1° Stormo inizia ad essere presente sulle tute dei piloti del reparto, in genere sotto forma di stemmi ricamati a mano. Oltre al tipo normale con l'arciere bianco posto all'interno di un ottagono nero, é documentata anche una versione in negativo, con l'arciere ed il motto neri entro uno scudo dal fondo bianco. Questo modello risulta in uso tra il 1930 ed il 1932 e, secondo quando riportato da alcuni ex appartenenti al reparto, sarebbe stato utilizzato presso il 17° Gruppo. Stranamente, per il 1° Stormo Caccia non si ha alcuna notizia relativamente a distintivi in metallo da applicare al taschino della giacca dell'uniforme, usati invece presso molti reparti della Regia Aeronautica, almeno a partire dalla seconda metà degli anni trenta e fino al termine della 2^ Guerra Mondiale. Il 1° maggio 1959, con lo scioglimento del 1° Stormo COT ed il trasferimento delle sue tradizioni alla 1^ Aerobrigata Intercettori Teleguidati, anche il distintivo dell'arciere alato passa alla nuova unità missilistica dell'AM. Tra l'altro, il soggetto ben si presta per rappresentare simbolicamente i missili teleguidati, che - come una moderna versione delle antiche frecce - vengono scagliati contro il nemico a velocità vertiginose ed in rapida successione. La foggia dello stemma resta quella del tipo usato dal 1° Stormo COT e - oltre ad essere utilizzato per la produzione di modelli da giacca e da tuta - l'emblema é applicato sulle fins dei missili Nike Ajax e Nike Hercules, anche nella versione in "negativo", con il disegno nero su fondo bianco.
Articolo di Giorgio Catellani
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