Aviatori di Sanguinetto - Tenente Pilota Lutalto Galetto
Lutaldo Galetto fu un pilota della ricognizione nella Grande Guerra, nacque a Sanguinetto (Vr) il 30 settembre 1895, e dopo gli studi tecnici entrò in servizio presso il 18° Reggimento Fanteria, ma poco prima dello scoppio della guerra era già presso il Battaglione Aviatori e il 26 maggio 1915 arrivò in Francia, presso il Centro dell'Aviazione Militare di Pont Long, a Pau capoluogo del dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione dell'Aquitania. Qui iniziò il ciclo addestrativo per conseguire il brevetto di pilota con il velivolo Bleriot XI. Il primo rullaggio fu compiuto il 31 maggio e il primo volo in data 19 giugno. Esattamente un mese dopo superava l'esame per il brevetto di volo di 1° grado, che fu sanzionato amministrativamente il 9 settembre, così come riportato sul libretto di volo francese. Dopo aver effettuato due prove di navigazione il 15 e 16 settembre, Galetto rientrava a Torino presso il Battaglione Aviatori per poi essere inviato a Pisa per l'effettuazione della transizione sul velivolo Caudron G.3. Completato il nuovo ciclo addestrativo il 7 novembre 1915, lo ritroviamo più tardi in forza alla 43^ Squadriglia, costituita il 15 aprile 1916 sul campo di Gonars. Nel frattempo, il 1 febbraio 1916, Galetto era stato promosso Sergente pilota, e come tale è riportato nella situazione dei mezzi aviatori redatto dalla 43^ Squadriglia il 31 maggio 1916. Con lui erano i piloti tenenti Piero Gavadini, Sten Giuseppe Screpanti, sergenti Antonio Amantea, Carlo Magno Grandinetti, Mario Sereni, e i caporali Sivio Gappi e Vincenzo Contratti. Gli osservatori Capitano Porro, Tenente Amedeo Raffone, S.Ten Pietro Baggio, Edvino Dal Mas, Alfredo Galassi, Giovanni Gori, Giovanni Tacconi e Mauro Trivellato. Il reparto era equipaggiato con 9 Caudron G.3 80 HP. Il 1 maggio 1916 la Squadriglia si era spostata da Medeuzza a Risano, pochi chilometri ad ovest, al servizio della VI Corpo d’Armata e agisce su Gorizia. Il 12 giugno si trasferisce improvvisamente dal fronte del Carso al Trentino, per fronteggiare l’offensiva austriaca. La Squadriglia è di stanza a Castel di Godega, entrando nel VII Gruppo e viene messa a disposizione del XVIII e XX Corpo d’Armata per controllo d’artiglieria e ricognizioni a vasto raggio. Galetto vola il 13 giugno con l'osservatore Ten. Tacconi per orientamento sulle linee e il 25 lo stesso equipaggio compie una ricognizione sempre nella conca di Gorizia. Lo stesso tipo di missione si ripete il 2 luglio. Il 12 luglio si sposta al campo di Feltre e con lo stesso osservatore è in volo il 22 luglio per una ricognizione fotografica nella zona del Passo Agnella. Il velivolo venne colpito da numerosi shrapnel sulle ali. Ritorna in Friuli al V Gruppo il 23 luglio al campo di Sammarderchia sul fronte isontino della 3^ Armata per la conquista di Gorizia e rientra al VI Corpo d’Armata. L'8 agosto è in ricognizione su Gorizia e il 12 settembre sull'altopiano carsico dove il velivolo fu colpito da una pallottola su un ala. Fu di nuovo colpito nell'ala superiore destra durante una ricognizione su Castagnevizza l'11 novembre. Rimase a Castel di Godego fino al 22 luglio 1916 per poi passare a Feltre. Ma il 27 luglio era a Sammarderchia in vista delle operazioni sull'Isonzo. Nel dicembre dello stesso anno si trasferì a Bolzano del Friuli. Al 1 gennaio 1917 risulta ancora in forza alla 43° Squadriglia. Il 12 gennaio 1917 fu promosso aspirante e poi trasferito alla 44^ Squadriglia anch'essa basata a Gonars. In questo reparto militava Silvio Scaroni, futuro asso della caccia. Il 29 maggio 1917 fu trasferito a Mirafiori per il passaggio sul bimotore Caudron G.4 e dal 26 giugno fu assegnato alla 48^ Squadriglia, comandata dal Capitano Felice Porro sul campo di Belluno a sostegno della 4^ Armata. L'8 luglio 1917 fu promosso Sottotenente (con anzianità di grado 1 gennaio). L'attività addestrativa iniziò il 28 giugno e la prima azione di guerra la compì il 13 luglio 1917 con una ricognizione sul Monte Piano con l'osservatore Ten. Barichello. A causa di una piantata motore di destra , Galetto fu costretto ad un atterraggio di emergenza sul campo di soccorso di Cortina. L'abilità e la sicurezza dimostrata nell'occasione gli valse un encomio tributato dal comando del XII Gruppo. Il velivolo, un G.4 aveva anche ricevuto un paio di colpi da shrapnel. Il 24 luglio, sempre con il Ten. Barichello a bordo, fu costretto ad abortire una missione di ricognizione a causa del cattivo funzionamento di un motore. Il 27 luglio effettuarono una ricognizione fotografica su Toblingen Kuden ma dopo quasi due ore di volo furono costretti al rientro a causa di una densa copertura nuvolosa. Il 3 agosto eseguì con il Ten. osservatore Ferretti una ricognizione dal Passo Pordoi-Piz Boè fino a Plan de Sass e da La Villa Rio Parè-Tagliata Tre Sassi, abbassandosi anche a mitragliare le postazioni nemiche. L'8 agosto fu la volta della zona Forte Dossaggio e le Batterie Crigole, con a bordo il Ten. Graziani per oltre 3 ore di volo. Il 18 agosto nuovo tentativo di ricognizione interrotto per nubi e il giorno successivo oltre due ore di volo sulla zona di Val Travignolo e Predazzo, sempre con Graziani e accompagnati da un intenso fuoco antiareo delle batterie del Piavac e del Dossaccio. Il 25 agosto tenta una ricognizione con il Cap. Porro che deve essere interrotta per nubi, mentre il 28 agosto vola in ricognizione con a bordo il Cap. Porro ma è costretto di nuovo all'atterraggio per panne motore sul campo di Santa Giustina dopo appena 35'. La rottura del motore proiettò pezzi di metallo contro il longherone dell'ala superiore rischiando di colpire l'osservatore Porro. Di nuovo la sfortuna si accanisce il primo settembre quando fu costretto ad una nuova interruzione del volo per il cattivo funzionamento del motore con a bordo il Ten. Laghini. Una ricognizione di 100' riuscì il 6 settembre con il S. Ten. Capalbi, mentre il 20 settembre furono di nuovo costretti ad un atterraggio di fortuna sul campo di Cortina per panne motore ma dopo aver mitragliato per tre volte i rincalzi austriaci sul Col di Lana dalla quota di 500 metri. Il 23 settembre, Galetto dovette effettuare il terzo atterraggio di fortuna, sempre con Graziani a bordo, sul campo di Fiera di Primiero per i danni causati all'elica e all'ala superiore dal solito motore difettoso. Nuove ricognizioni il 28 settembre e il 22 ottobre, la prima con il S.Ten. Capalbi sul Lago di San Luca, la seconda con il Ten. Laghini sulla Valle di Rienz. Il 2 novembre effettuò una crociera con il mitragliere Gobbi. Intensissima l'attività di volo durante i tragici giorni di Caporetto. Vola in ricognizione il 12, il 15 e il 16 novembre. Il 19 novembre 1917 il S. Ten. Galetto compie una ricognizione fotografica con l'osservatore S. Ten. Capalbi lungo l'itinerario S. Vito, Segusino, Fener, Faveri, Colmirano, Alano di Piave. Di nuovo in ricognizione il 13 e il 16 dicembre. Nella prima deve compiere un nuovo atterraggio d'emergenza per panne al motore. Il 5 e il 9 gennaio 1918 tenta di nuovo delle ricognizioni, mentre il 14 nè porta a termine una sull'Asolone e sul Monte Pertica insieme al Cap. Porro. In conseguenza dell'arretramento del fronte in novembre il reparto era ripiegato su Casoni, poi Santa Giustina e infine Castel di Codego dove si trovava il 1 gennaio 1918. La missione insieme a Porro del 14 gennaio fu probabilmente l'ultima della guerra di Lutaldo Galetto che il 14 febbraio fu aggregato al Battaglione Scuole Aviatori per diventare istruttore. Il trasferimento al Battaglione Scuole fu formalizzato nel novembre del 1918. Nel frattempo, a marzo del 1918, Galetto, divenne istruttore di volo della Scuola Caccia di Busto Arsizio, effettuò il passaggio sul velivolo Niuport Ni.10 ed nel settembre dello stesso ottenne la qualifica di istruttore. Durante l'estate del 1918 lo troviamo alla Scuola Tiro Aereo di Furbara (Roma) dove rimase probabilmente per buona parte del 1919. Congedatosi dall'Esercito, nel dopoguerra, probabilmente nel 1920 o agli inizi del 1921 e si stabilì a Caldonazzo (Tn) dove avviò un'attività nel settore del legno. Nel 1922 fece da tramite, da parte di Emilio Strafelini, per l'acquisto dell'esemplare Ni. 13469, che oggi fa bella mostra di sè presso il Museo della Guerra di Rovereto. Il velivolo fu forse trasferito in volo dallo stesso Galetto, che successivamente pose fine alla carriera dell'esemplare in un incidente, stando al racconto di Gino Piccoli di un atterraggio fortunoso del maggio del 1922 a S. Giorgio, nella zona sud della città, nei pressi di Nevesel finito contro un gelso. Galetto in famiglia ha sempre ricordato di aver anticipato il prezzo dell'aereo senza essere mai rimborsato da Strafelini, un roveretano agiato ma non pilota. Fu richiamato nella Regia Aeronautica nel 1935 con il grado di Capitano e posto nuovamente in congedo nello stesso anno. Lutalto Galetto è morto nel 1969. Compì in totale 88 missioni di ricognizione aerea e sostenne numerosi combattimenti aerei. Colpito 6 volte dalla contraerea fu proposto e fu decorato con la Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Ardito e brillante pilota, in ventitre mesi di guerra, compì ben settantasette ricognizioni sfidando con sereno coraggio il fuoco aggiustato degli antiaerei nemici, che colpirono più volte il suo apparecchio. Eseguì molti voli di osservazione di tiro e scese più volte a basse quota per permettere all'osservatore di compiere rilievi fotografici importanti. Eseguì alcune ricognizioni in giornate di vento fortissimo e di maltempo. Fu più volte attaccato da apparecchi avversari . In ogni circostanza dimostrò alto sentimento del dovere, calma, fermo carattere, alto entusiasmo. Carso, gennaio-marzo, Trentino, giugno-luglio 1916, marzo 1917. Cadore, luglio-settembre 1917 " . Dopo 83 missioni di guerra fu proposto per una seconda Medaglia d'Argento al Valor Militare, che non ebbe seguito, ma fu decorato, il 20 luglio 1919, con la Croce al Merito di Guerra. Il 23 marzo 1918, nel corso di una solenne cerimonia organizzata alla Scala di Milano dalla Lega Aerea Nazionale per distribuire premi e distintivi ai più abili, valorosi e celebrati piloti, fu insignito di una Medaglia d'Oro. Con lui, aviatori come Valle, Porro, Bourlot, Ranza, Baracchini, Ancillotto, Scaroni ...
Fonti: Ufficio Storico Aeronautica Militare, I Reparti dell'Aviazione Italiana nella Grande Guerra, USSMA di Roberto Gentilli e Paolo Varriale - Nieuport 1 - "Storia di un Aereo" di Gregory Alegi, Paolo Varriale,MSIDG , Famiglia Galetto.
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