Meteor P1
Il P1 fu il primo radiobersaglio prodotto dalla ditta Meteor, ora Galileo
Avionica, che concepito specificamente per l’addestramento delle unità
contraeree , era propulso ad elica e fu progettato secondo le specifiche
della MIL-D-18232 del 18 ottobre 1954. Fu impiegato presso il Poligono di
Addestramento Interforze di Capo San Lorenzo per i lanci reali delle unità
Nike ed Hawk. L’RPV (Remotely Piloted Vehicle) era comandato da una stazione
a terra e dopo aver completato la missione scendeva in mare con l’ausilio di
un paracadute contenuto in un vano dorsale, dove veniva recuperato da
sommozzatori elicotteristi. La Meteor produsse varie versioni oltre la
standard (P1), come la P.1R radarabile) , la P1A per l’impiego oltre la
portata visiva e la P1/ATR in grado di ritrasmettere informazioni a terra.
Fu prodotta anche una versione con la fusoliera rinforzata (P1C). Anche la
motorizzazione subì un evoluzione passando dal l’originale motore a pistoni
(4 cilindri radiali) da 100 HP ad uno da 200 HP. Il Meteor P1 era dotato di
una livrea ad alta visibilità per facilitarne l’avvistamento in volo ed il
recupero a mare. Pertanto era completamente colorato in arancione compresa
l’ogiva dell’elica che fu aggiunta in un secondo tempo. Il radiobersaglio
P1 era caratterizzato da una fusoliera conica costituita quasi completamente
di fibra di vetro rinforzato da resine poliestere con blocchi di resina
espansa sistemati all’interno della fusoliera per permetterne il
galleggiamento. Le ali erano in posizione mediana e deriva doppia. Era
dotato di elica lignea e di due serbatoi sistemati alle estremità alari. La
propulsione era affidata ad un motore Alfa 1 a quattro cilindri a croce a
due tempi e raffreddato ad aria (75 kW/100 HP). La velocità massima era di
circa 240 km/h. Nel 1966, la versione P1R aveva una velocità massima di 500
km/h e un raggio operativo di circa 100 km. L’autonomia era di circa 1 ora
di volo. Era lungo 3,69 m e largo 3,68 m, alto 65 cm aveva un peso a vuoto
di 148 kg, e di 210 kg a pieno carico. Raggiungeva la velocità massima di
400 km/h (versione base) e una quota limite di 9150 m (30000 feet). Il P1
poteva essere lanciato da terra attraverso una catapulta idraulica, o da un
razzo booster RATO, oppure aviolanciato.
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