Verona - Circuito Aereo 1910
Poco più di 100 anni fa, dal 22 al 30 maggio 1910, si svolsero a Verona i
"Concorsi Aerei Internazionali" o Circuito Aereo di Verona. L'avvenimento
ebbe il sapore
dell'eccezionalità, per quei tempi, visto che solamente un anno prima la
nuova disciplina del volo dei primi, timidi, velivoli aveva avuto il suo
battesimo ufficiale a Brescia, nel corso del primo concorso aereo italiano.
Il concorso si svolse a Verona perchè la città aveva dato i natali al primo
aviatore italiano, che proprio a Brescia, aveva ottenuto il primo
prestigioso diploma di pilota, acquisito dopo la frequenza di un apposito
corso in quel di Roma, poco tempo prima. Il primo cavaliere del cielo
italiano fu Mario Calderara, in servizio nella Regia Marina con il grado di
sottotenente di Vascello, che poco tempo dopo avrebbe fondato la prima
scuola aerea per idrovolanti. Questo fatto fece si che un gruppo di
entusiasti ed intraprendenti veronesi propugnasse e sostenesse con fermezza
lo svolgersi del prestigioso "Circuito Aereo", a Verona, che proiettò di
colpo la città scaligera all'avanguardia, nel campo della più sensazionale
novità del secolo: il volo del "più pesante dell'aria", com'era definito
quel rivoluzionario mezzo aereo. A Verona si svolsero, dal 31 maggio al 2
giugno 1910, anche il Congresso Internazionale della Navigazione aerea e il
Congresso sulle discipline scientifiche connesse con la aeronavigazione. Due
episodi la cui rilevanza sarebbe apparsa evidente in tempi immediatamente
successivi. Nel primo furono affrontati temi come la natura giuridica
dell'aviazione comprendente i rapporti giuridici fra i proprietari del suolo
e lo spazio aereo sovrastante, le norme e i concetti sulla sicurezza e la
sanità pubblica e la stesura di un "regolamento internazionale in tempo di
pace e di guerra". Nel secondo invece si parlò di Aerolocomozione, aerologia
e cartografia relativa alla navigazione aerea. Nell'imminenza del grande
evento aviatorio veronese venne costituito un Comitato Esecutivo del
Circuito a capo del quale furono posti il Sindaco di Verona, l'ing. Eugenio
Gallizoli, il prof. Carlo De Stefani ed il Conte Murari della Corte Brà. In
tempi ristretti fu incaricata della realizzazione d'un campo di aviazione la
ditta Palazzoni o Palazzani di Brescia. Il terreno su cui realizzare la struttura fu
individuato in un tratto di quell'ampio spazio sito immediatamente a
sud-ovest della stazione di Porta Nuova, denominato Piazza d'Armi, dove
erano uso condurre i loro addestramenti le truppe del Presidio Militare di
Verona. Nella primavera del 1910 il campo di Marte era diventato un grande
cantiere. Centinaia di lavoratori provvidero a spianare i vecchi prati da
esercitazione, fu abbattuto un forte austriaco e furono sacrificati anche un
fascio di binari ferroviari. Al loro posto tribune, dodici hangars e
ristoranti. Il campo di volo fu recintato con un steccato e l'ingresso
principale fu posto sulla strada di Santa Lucia all'altezza del primo ponte
del canale irrigatorio. Vicinissimo alla città, distava solo 150 metri dalla
stazione ferroviaria di Porta Nuova, che al tempo si trovava proprio di
fronte a Porta Nuova. Ai primi di maggio per il completamento degli hangars
mancavano solo le coperture da realizzare in lamiera zincata. L'area
destinata alla manifestazione occupava circa 65 mila metri quadrati e fu
recintata da uno steccato di legno trentino lungo circa 4 chilometri. Gli
spazi riservati al pubblico potevano contenere oltre 100.000 spettatori e le
tribune, poste in linea retta davanti al campo, circa mille. Queste ultime
furono realizzate . L'ampia distesa abilmente spianata era delimitata dalle
linee ferroviarie, dalle strade per Legnago, Ostiglia e Mantova. Le tribune
furono realizzare sul terrazzo sovrastante alla grande sala da "buffett"
e a quelle degli uffici del Comitato, della Stampa, cioè del Commissariato
Sportivo, della Posta, del Telegrafo, del Servizio Sanitario ecc.. Il
ristorante del campo fu condotto dall'Albergo Accademia del Cav. G. Masprone
ed aveva una sala principale lunga 70 metri per 10 metri di larghezza,
. Numerose e decorose bouvettes furono sistemate nei posti popolari. I
servizi di emergenza furono assicurati dalla Croce Verde, dalla lettiga dei
pompieri, uomini e cavalli resi disponibili dal Municipio. Tuttavia per la
descrizione dei luoghi riportiamo quanto descritto da L'Arena del 21-22
maggio 1919 alla vigilia dell'evento: "Fuori appena
da Porta Nuova, subito dopo oltrepassata la linea ferroviaria per Modena
(linea che forma il lato ovest del campo vastissimo...) alla destra si
incontrano i dieci ingressi ai posti popolari. Su un ampio piazzale sorgono
12 antenne alte 18 metri l'una, sulle quali sventolano di orifiammi dei
colori nazionali. Ognuno di questi dieci ingressi, al pari di quello
principale, ha un opportunissimo tracciato a forma di cosidetto labirinto,
per evitare che una subitanea ressa della folla produca disordini e
disgrazie. Dato che, ogni giorno, gli ingressi saranno aperti alla una cioè
un ora e mezzo prima dell'inizio dei voli, e dato che, per ognuno di questi
ingressi possono facilmente entrare nel recinto 2000 persone all'ora, si è
calcolato che, nell'ora e mezza potranno entrare ben trentamila persone. Nel
recinto popolare tutti i servizi di buffet, ordine pubblico, water-closets,
sedie sono comodamente predisposti. ... Proseguendo per il magnifico Viale
di Porta Nuova, ombreggiato dagli annosi e fioriti ippocastani, mentre sulla
sinistra si agita e pulsa ognor più fervida la vita industriale di Verona
nel Basso Arquar, i cui numerosi opifici ergono al sole i loro fumanti
comignoli, e poi per la strada provinciale mantovana giungiamo
all'ingresso principale degli hangars e delle tribune,proprio di fronte al
fabbricato della trattoria Lorenzoni... la quale ha alla propria destra
verso la strada della Roveggia, un recinto per deposito biciclette ed alla
propria sinistra un recinto per il deposito carrozze. Dinanzi
all'ingresso principale, largo 40 metri con un padiglione centrale di 25
metri di superficie, dalla linea sobria ed elegante, resa più vivace da un
gaio color "perlino" come le tribune e gli hangars, s'innalzano sei grandi
antenne con bandiere nazionali. Nel centro del padiglione reca
una nota fresca e gentile un ricco trofeo di palme e fiori. Entriamo
ora nel recinto. Appena dentro a destra, troviamo il padiglione della Croce
Verde che fa il sevizio interno degli "hangars" e delle tribune. .. Dopo il
padiglione della Croce Verde sempre a destra, si allunga la superba fila de
12 hangars, costruiti assai decorosamente e comodante da poter contenere due
apparecchi. Sul frontone triangolare di ogni hangar ... sta scritto il
nome dell'aviatore al quale è finora assegnato ed il rispettivo segnale di
riconoscimento. ...Nel centro del campo stesso sorgono tre chalets adibiti
il primo alla Croce Rossa, alla quale è assegnato l'esclusivo servizio
interno del campo, ...Nel secondo chalet risiedono i signori Commissari
Sportivi, nel terzo i cronometristi ufficiali della Società di aviazione di
Milano.... e i segnalatori. In fianco, a destra, si erge l'altissima antenna
delle segnalazioni, che mediante una predisposta combinazione di colori,
indicherà di volta in volta, se e quali aviatori voleranno e per quali
premi. Ritornando sui nostri passi, all'ingresso principale, e
volgendo a sinistra di questo, penetriamo (dopo essere passati dinanzi al
padiglione destinato a Stazione dei RR.CC.), nell'ampio recinto delle
tribune lungo 250 metri, occupando complessivamente una superficie di 10.000
mq e ricoperto, fra lo steccato interno e le tribune, dove saranno una
grande quantità di sedie e tavoli per uso pubblico, di uno strato
fitto di 400 mc di sabbia. Il primo corpo di tribune, lungo 24 metri per 4
di larghezza e 4 di altezza con una superficie totale di 150 mq, ospitava la
bouvette gestita dal cav. Masprone, l'Ufficio dei signori Commissari
Sportivi, l'ufficio Telefono-Posta con due cabime e la cassetta
d'impostazione, l'ufficio Stampa riservato esclusivamente ai
giornalisti.....l'Ufficio Telegrafico, diretto dal Cav. Luigi Canizza
(Direttore delle Costruzioni Telegrafiche e Telefoniche di Verona...Al primo
piano al quale si ha accesso da due scale posteriori indipendenti...si tova
la Tribuna della Stampa, la Tribuna del Comitato d'Onore...Tra il primo e il
secondo gruppo di tribune si trova un elegante chiosco nel quale l'orefice
Bertelè vende le splendide targhe e medaglie e i distintivi del Circuito. Il
secondo corpo delle tribune di 650 mq di superficie, larghezza metri 8,
lunghezza metri 56 altezza metri 4, contiene l'ufficio della Società
Nazionale Trasporti F.lli Gondrand... l'Ufficio Comando dei RR.CC.. Al piano
terra davanti c'è la vendita di cartoline e giornali gestita dal sig.
Sentieri della Braidense, l'ufficio del Comitato d'Aviazione, l'ufficio
Direzione Pubblica Sicurezza, l'ufficio del Comitato d'Onore, un Gabinetto..
nel quale il Comitato riceve i Reali Principi, le autorità e le notabilità
eventualmente intervenenti al Circolo, un grande "Restaurant" gestito dal
Cav. Masprone e figli Alberto e Raffaele, formato da un vastissimo salone di
300 mq.... contenente 700 posti a sedere.... Al primo piano sovraelevato le
Tribune contenenti 800 persone comodamente sedute. Il 3° gruppo di tribune
(superficie 200 mq, larghezza metri 6, lungjezza metri 40) contienela
scalinata a sedere dei posti distinti capace di 500 persone... Proseguendo
ancora sempre a sinistra incontriamo il largissimo recinto per
deposito automobili, della superficie di 7000 mq e capace di 700 vetture,
oltre il quale si estende la spianata di s. Lucia, sino all'attraversamento
della linea ferroviaria Verona-Mantova. L'impianto di illuminazione
elettrica nel recinto si compone di 7 grandi archi, 4 di 15 amperes dinanzi
alle tribune, 3 di 12 amperes dinanzi agli hangars.
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Il manifesto della manifestazione aerea fu realizzato dal pittore Mazza, ritrattista, paesaggista, caricaturista, cartellonista e illustratore, raffigurava Can Grande della Scala che sorride sarcasticamente dal suo tozzo cavallo bardato, in ameno e significativo contrasto con il velivolo che sopra di lui si libra nel cielo sereno trionfalmente vincitore e signore dell'aria. La ditta Bertelè di Verona mise in vendita la targa ufficiale del circuito, medaglie e distintivi. La targa rappresentava un busto di donna che fugge nel cielo insieme ad un velivolo. Sullo sfondo l'Adige con il panorama di Castel S. Pietro ed i muraglioni, a sinistra in basso lo stemma di Verona fra palme di alloro con l'iscrizione: Concorsi Aerei, Verona maggio 1910. La medaglia e il distintivo con lavorazione in miniatura raffigurante il panorama di Verona al Ponte di Pietra con la chiesa di S. Giorgio attorno alla quale girano velivoli. Sul davanti della medaglia è la statua di Can Grande con ai piedi gli stemmi scaligeri e di Verona e la scritta. Da ogni punto della città (Borgo Trento, San Zeno e Porta Vescovo), si potevano raggiungere gli ingressi popolari dell'aerodromo con un traway elettrico ad un costo di 10 centesimi a corsa. Per i più facoltosi anche un servizio di automobili (omnibus) da Piazza Vittorio Emanuele a 2 lire, ed altre corse particolari come automobili a due posti a 10 lire e a quattro posti per 20 lire. Per evitare ingorghi fu disposto che il traffico in uscita dovesse transitare per Porta Nuova, usando per il rientro Porta Palio. Anche le ferrovie applicarono condizioni particolari per gli spettatori. Per i congressisti e i partecipanti ufficiali le Ferrovie dello Stato accordarono la tariffa speciale di 1^ che prevedeva una riduzione dal 40 al 60 % dell'importo a secondo delle distanze. Per il pubblico fu disposto in un raggio di circa 200 chilometri da Verona la proroga di validità del biglietto di andata e ritorno dalla mezzanotte del 17/18 maggio a tutto il 3 giugno. Le Ferrovie Meridionali austriache concessero uno speciale sconto del 20 percento su tutta la rete ai viaggiatori in possesso di una tessera rilasciata dal Comitato Veronese, per distanze da percorrere superiori ai 100 chilometri. Furono inoltre predisposti treni speciali da parte delle linee ferroviarie secondarie che facevano capo a Verona. Il Municipio mise in funzione uno speciale ufficio alloggi per provvedere alla sistemazione dei forestieri. I prezzi di ingresso al campo di Volo furono fissati in lire 25 per le tribune, 10 lire per i primi posti, e 2 lire per i popolari. Per le tribune e i primi posti furono anche emesse tessere in abbonamento al costo rispettivamente di Lire 150 e 50. Vendute nei principali negozi della città furono prodotte dalla Ditta Gondrand. La Commissione Sportiva per le gare era composta dal Cav. Arturo Mercanti, Segretario Generale del Touring Club Italiano, da Paul Rosseau, redattore capo del giornale "Les Temps" di Parigi, e dal Conte Giovanni Visconte di Modrone, consigliere della Società Italiana di Aviazione. In qualità di Cpmmissari supplenti furono nominati il Cav. Ottorino Grimaldi, Tenente Colonnello di artiglieria, il conte Orazio Oldofredi, il conte Mario Miniscalchi Erizzo. Il difficile compito della misurazione delle altezze fu affidato al Prof. Gamba e all'Ing. Prof. Fracastoro, rispettivamente Direttore dell'Osservatorio Geodinamico di Pavia e Direttore dell'Ufficio Meteorologico di Verona, aiutati sul campo dagli studenti dell'Istituto Tecnico veronese. Il Sig. Gilberto Marley, cronometrista ufficiale del Touring Club Italiano, diresse l'ufficio dei cronometristi.
Otto giorni di gara da domenica 22 maggio a tutto il giorno 29 per premi complessivi di 200.000 da contendersi in altezza, velocità e distanza
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Domenica 22 maggio 1910. Cielo Coperto, ma lascia bene presumere per la giornata. Alle 9,30 Molon ha iniziato a montare il suo secondo velivolo, il Bleriot n. 10. Verso le 10 Kuller effettuò una prova motore, mentre Duray compì un altro splendido volo di quattro giri effettuando una magnifica virata all'altezza dello steccato con il terzo giro al tempo di 1' e 45". Nel pomeriggio, alle ore 14.00 tutto è pronto. Alle 14.20 spicca il volo Duray per il premio quotidiano di velocità, poi tocca a Efimoff e a Paulhan e Chavez. Efimoff atterra repentinamente tanto che il pubblico crede ad una caduta. Poi parte Molon seguito da Cattaneo, ambedue su velivoli Bleriot. Il suo volo dura solo cento metri ma poi riprende subito la volata. Dovrebbe partire anche Kuller che rinuncia a causa di una indisposizione. Iniziano intanto i voli per il premio di totalizzazione delle distanze. Parte Molon alle 15.40 e si innalza fino a circa 40 metri di altezza per atterrare dopo 15 minuti. Chavez compie più giri anche lui a 40 metri di altezza seguito in contemporanea da Efimoff. Segue un volo di Paulhan che a fine giornata totalizzerà ben 88 km. Alle 16 parte Duray mentre verso Quinzano e Avesa comincia a piovere e il vento comincia a rinforzare. Duray si impegna in una gara con il treno. Alle 16.11 i due velivoli atterrano mentre inizia a piovere e il vento diviene molto forte. Alle 17.17, cessato il breve maltempo Paulhan non aspetta il segnale e decolla. Inizia la gara Passeggeri. Il pubblico dovrà aspettare condizioni meteo migliori e nel frattempo volano i meccanici. Paulhan vola con il passeggero rannicchiato fra le ginocchia con la testa all'altezza delle sue braccia tese ad impugnare le leve. Chavez è costretto ad atterrare all'estremità della pista verso S. Lucia. Una breve ispezione chiarirà che è tutto a posto. E' la volta della gara più attesa quella per il premio di altezza. Paulhan, Chavez e Efimoff si alternano nell'assoluto dominio. Sfiorano qualche centinaio di metri di quota. Alle 19.10 finiscono le gare e il pubblico comincia a defluire. Gli ultimi voli della giornata sono compiuti da Cattaneo e Molon. La Classifica ufficiale della 1^ Giornata vede in testa Paulhan. Il Premio quotidiano di velocità in due giri equivalenti a 4 km, di lire 1000 assegnato al numero 6 Duray (3' 31"), il secondo al numero 1 Pauhlan (3' 35"), terzo il numero 2 Effimoff (3' 40"), quarto il numero 9 Cattaneo (3' 54"). Il Premio quotidiano Totalizzazione di distanze di Lire 2000 al numero 1 Pauhlan con 88 km, secondo premio di L. 1000 al numero 2 Effimoff con 32 km, terzo premio di L. 500 al numero 4 Chavez con 22 km,quarto al numero 6 Duray con 16 km. Il Premio Passeggeri a Pauhlan con 22 giri per 44 km, secondo posto a Duray con 2 giri per 4 km, il terzo a Chavez con un solo giro. Il Premio Quotidiano Altezze: al primo posto Pauhlan che raggiunge 365 metri, premiato con lire 1000, poi Effimoff con 310 metri premiato con 500 lire, terzo Chavez con 146 metri e quarto Cattaneo con 68 metri.
Lunedì 23 maggio 1910. Alle 14 la bandiera bianca segna voli probabili anche se il vento va dai 7 ai 10 metri al secondo. Pauhlan, Chavez e Duray sono sdraiati sull'erba in mezzo alla pista davanti agli hangar in attesa di condizioni meteo migliori. Partono Molon, Pauhlan e Kuller . La gara di velocità termina alle 15.32 con il primo premio aggiudicato da Kuller. Alle 16.42 con il tempo in peggioramento Effimoff prende il volo per la gara delle distanze seguito da Kuller. Effimoff abbandona senza compiere il giro a causa della violenza del vento mentre Kuller non molla. Tuttavia non riesce a percorrere il percorso minimo di 10 km e la gara è annullata. Inizia con il vento ancora velocissimo la gara di slancio cui prendono parte Pauhlan, Effimoff e Chavez. La Classifica ufficiale della 2^ Giornata: Il Premio quotidiano di velocità in due giri equivalenti a 4 km, di lire 1000 assegnato al numero 5 Kulley (3' 47"). Il Premio quotidiano Totalizzazione di distanze di Lire 2000 al numero 5 Kuller con 6 km, secondo premio di L. 1000 al numero 1 Paulhan con 4 km, terzo premio di L. 500 al numero 2 Effimof con 4 km. Il Premio Passeggeri a Pauhlan con 22 giri per 44 km, secondo posto a Duray con 2 giri per 4 km, il terzo a Chavez con un solo giro. Il Premio Quotidiano Altezze: al primo posto Pauhlan che raggiunge 365 metri, premiato con lire 1000, poi Effimoff con 310 metri premiato con 500 lire, terzo Chavez con 146 metri e quarto Cattaneo con 68 metri.
(continua)
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